Ecco cosa c’è da scoprire sulla città di Tolentinum

Situata in una posizione geografica territorialmente molto favorevole, in provincia dell’attuale Macerata, la zona di Tolentino ha favorito insediamenti umani fin dalla preistoria ed ha facilitato, già durante l’antichità, contatti e scambi lungo le vie commerciali. Le prime testimonianze di vita nel territorio della città di Tolentinum risalgono al Paleolitico inferiore, con il ritrovamento di una amigdala, verso la fine dell’800, che rappresenta una figura di donna nuda con testa zoomorfa e le numerose tombe risalenti all’VIII e IV secolo a.C. che attesterebbero la presenza di un fiorente insediamento di piceni. Proprio questo periodo è il più documentato grazie agli scavi delle necropoli picene effettuati dal tolentinate conte Aristide Gentiloni Silverj. A parte alcuni oggetti, l’unico corredo attribuibile all’VIII sec. a.C. è quello della tomba di Contrada Rotondo-Casone. Con il VII sec. a.C. le testimonianze del sito si fanno più significative grazie al ritrovamento di altre necropoli: ad ovest la necropoli in Contrada Bura, ad est la necropoli Benadduci.

Tolentinum: la storia

Dalle iscrizioni delle lapidi pervenute e, come riportato da Plinio il Vecchio nel periodo romano si sa che la città di Tolentinum, compresa nella Regio V Picenum, fu forse colonia e certamente Municipio romano. La città romana occupava lo stesso sito dell’abitato medievale ma, purtroppo, quasi ogni rudere di quell’epoca è andato perduto per il continuo sovrapporsi di nuovi edifici. L’unico monumento di epoca romana ancora parzialmente conservato è costituito dal monumentale mausoleo del V sec. di Flavius Iulius Catervius, prefetto ritiratosi a Tolentino, conservato presso l’omonima cattedrale di San Catervo. Il sarcofago di San Catervo situato all’interno, riconoscibile grazie all’iscrizione apposta sullo stesso, era in origine policromo e fu realizzato in marmo e rappresenta ciò che gli studiosi indicano come l’ultima grande officina scultorea paleocristiana.

Il mausoleo, che è stato localizzato sotto il campanile e il presbiterio della cattedrale, era a pianta circolare con tre absidi lungo il perimetro e presentava pareti decorate con affreschi a soggetto cristiano e mosaici in pasta vitrea. Sembra che la città di Tolentinum sia stata anche sede di Diocesi e che il vescovo, Basilius Tolentinus, abbia partecipato ai concili indetti a Roma intorno alla fine del V secolo d.C.

Da citare, infine, un reperto che rimanda agli ultimi decenni del IV sec. d.C. cioè una bulla bronzea (una sorta di amuleto), rinvenuta in località Le Grazie e originariamente fissata al collare di uno schiavo in cui viene menzionato il proprietario del servo, Potitus.

La città di Tolentinum continuò a vivere anche in epoca medievale e moderna (Tolentino), dove ha iniziato a decollare anche industrialmente, arrivando sino ai giorni d’oggi ed offrendo un esempio di grande continuità storica.