Corinaldo è un bellissimo borgo medievale, situato in provincia di Ancona, inserito già da molto tempo nell’elenco dei borghi più belli di’Italia. 

Il borgo è stato edificato vicino alla distrutta città romana di Suasa Senonum; il suo nome deriverebbe o dalla frase “curre in altum”, riferita ai sopravvissuti delle aggressioni dei barbari o da “colle in alto”, ed avere un’origine longobarda. Recente, invece, l’ipotesi che il nome del borgo risalga alla “Curia di Rinaldo”, sempre con radici longobarde, e corrisponderebbe al primo nucleo abitativo del luogo.

Corinaldo - Marche

Uno scorcio di Corinaldo

La città di Corinaldo è circondata da una cerchia di mura ancora oggi ben conservate. Il perimetro delle mura risale al 1367 e venne ampliato, successivamente tra il 1480 e il 1490. All’interno della fortificazione vi è la struttura urbana che pur avendo subito nel corso dei secoli numerosi rifacimenti, ha comunque mantenuto intatta l’architettura, rendendo il borgo di Corinaldo una preziosità. Tra i luoghi d’interesse da visitare nella città, oltre alle mura, che possono essere visitate con una piacevole passeggiata guidata, ci sono il Palazzo Comunale, la Chiesa di Sant’Agostino, attualmente Santuario di Santa Maria Goretti, il teatro comunale Carlo Goldoni, ex convento degli Agostiniani e la casa del Trecento, che è la casa più antica del borgo ed è la sede della Pro Loco.

Non dimentichiamo altre due splendide chiese ricordando che Corinaldo è appartenuta per molto tempo allo Stato Pontificio: la Collegiata di San Francesco e la Chiesa del Suffragio. Nella Piazza San Pietro, vi è un campanile, l’unico superstite della chiesa che venne demolita nel 1870 perché pericolante. Al posto della chiesa ora vi è un cedro dell’Himalaya, piantato, così si dice, da un anticlericale per non far costruire un altro edificio religioso proprio lì.

Corinaldo, un po’ di curiosità

Corinaldo viene chiamata dalle cittadine vicine, il “Paese dei Matti“; i suoi abitanti sono conosciuti per le il gusto dello scherzo, del particolare e del gioco. Il giornalista e fotografo Carafoli, scrisse due piccoli volumi che chiamò “Storie e storielle di Corinaldo e dintorni” e “I matti di Corinaldo“, nei quali si è divertì a raccontare le storie degli abitanti del borgo.

“La leggenda del pozzo della polenta” – Questa leggenda narra che un contadino, mentre saliva la scalinata (La Piaggia), con un sacco di farina di granturco sulle spalle, dopo essersi seduto sul bordo del pozzo per riprendere fiato, vi cadde dentro. Il contadino chiamò aiuto e i suoi concittadini gli dissero di non disperarsi e di preparare una bella polenta per tutti, che mangiarono il giorno dopo, con una gran festa.

“La casa di Scuretto” – Secondo questa storia, il ciabattino Gaetano, detto Scuretto, era dedito ai piaceri del vino; suo figlio, che era emigrato in America per cercare fortuna, gli mandava sempre dei soldi per aiutarlo a costruire casa. Il ciabattino però spendeva tutti i soldi nelle osterie della città; il figlio insospettito per la lungaggine dei lavori di costruzione della casa, chiese al padre di inviargli una foto dell’edificio. Il padre non si perse d’animo, costruì solo la facciata e inviò la foto. Da allora la casa di Scuretto, è rimasta sempre così.