La Flora del Parco del Conero

La flora del Parco del Conero è una delle vegetazioni più belle d’Italia. Il territorio del Parco del Conero è così vasto che è diviso in tre ambiti territoriali: l’ambito territoriale naturalistico che comprende la parte alta del Conero e la costa a nord, l’ambito territoriale collinare che comprende le aree agricole e alcuni abitati storici, e, infine, l’ambito territoriale urbano che comprende Sirolo e Numana. In base a dei recenti studi si sa che esistono 1102 specie di piante, alcune rare poiché presenti solo nel Parco del Conero, Gargano, Friuli e Istria, altre molto diffuse poiché tipiche della macchia mediterranea come la ginestra odorosa, il citiso, il lentisco, il corbezzolo, il ginepro rosso e il leccio.

Flora del Parco del Conero: Sentiero

Flora del Parco del Conero: Sentiero

I tre territori: In ognuno dei tre diversi territori è possibile ammirare una diversa flora. Sulle rupi e sulle falesie è possibile trovare piante come il tagliamani, il cavolo selvatico, il ginepro coccolone e, dal XIX secolo anche la Barba di Giove, una pianta che si pensava fosse estinta. Nelle campagne la flora del Parco del Conero è composta da cespugli e alberi più comuni. Fa eccezione la quercia da ghianda monumentale perché, a causa della sua quasi scomparsa, è diventata un albero protetto da una legge regionale. Infine, i laghi salmastri di Portonovo presentano delle specie a rischio così come la flora vicino alle dune delle spiagge di Marcelli.

Flora del Parco del Conero: il rimboschimento

Flora del Parco del Conero: il rimboschimento

Il rimboschimento: Purtroppo ci fu un periodo in cui la flora del Parco del Conero venne segnata da un disboscamento, infatti i primi anni del XX secolo molti alberi furono abbattuti per legna, agricoltura e pastorizia, il territorio divenne brullo e molte piante della flora che conosciamo oggi stavano scomparendo. Negli anni ’30 lo Stato e la Provincia di Ancona istituirono un consorzio per sanare la situazione con un piano di rimboscamento ancora in atto. Grazie alla costanza dei lavori di ricostruzione della flora del Parco del Conero, la macchia mediterranea si sta espandendo di nuovo naturalmente, alternata ai boschi di leccio.