ll Palazzo Buonaccorsi, cenni storici

Nel cuore della città di Macerata, nella regione delle Marche, si erge il Palazzo Buonaccorsi, un edificio costruito nel ‘700 per il volere della famiglia omonima, dopo che Simone Buonaccorsi è stato investito col titolo di conte da parte di papa Clemente XI. Successivamente ha deciso di offrire una dimora alla famiglia, che fosse all’altezza del suo potere economico e di influsso sulla società; così decise di costruire l’edificio in questione.
1697 è la data dell’inizio dei lavori, sotto la supervisione dell’architetto Giovan Battista Contini e con l’aiuto in corso d’opera di Ludovico Gregorini, che nel 1718 portò a termine l’intero palazzo, il cortile interno e il giardino per la cifra di 19.530 scudi. La famiglia però nel 1746 fu ammessa al patriziato di Roma spostando quindi tutte le attività nella capitale romana. Più di cento anni dopo Flavio Buonaccorsi con la principessa Angela Chigi, nel 1853, ritornò alla città natale per restaurare il palazzo, che visse un periodo molto negativo e venne alla fine acquistato dal comune nel 1967. Fino al 1997 restò la sede dell’Accademia delle Belle Arti e oggi è diventato un museo che contiene diverse collezioni d’arte antica e moderna.

Gli interni

L’interno è in completo stile barocco e rococò con un atrio molto ampio costruito in legno di quercia, logge e saloni decorati, soffitti e pitture in cui sono raffigurate figure mitologiche. L’emblema dello stile del palazzo si può riscontrare però nel salone dell’Eneide, fiore all’occhiello dell’intero palazzo. In seguito al terremoto che nel 1997 colpì le Marche, il salone subì un lungo restauro, così da preservarne le peculiarità e per evitare che parte del patrimonio artistico marchigiano andasse perso o cadesse in rovina. Grazie a questo minuzioso lavoro, avviato definitivamente nel 2002, nel dicembre del 2009 la sala fu riaperta, insieme ad un altra pietra miliare del palazzo maceratese: il museo delle carrozze. Ventidue sono i veicoli d’epoca che possono essere visitati, grazie a un percorso appositamente creato, e rappresentano la volontà, non solo di esibire mezzi d’epoca per appassionati e curiosi, ma anche di riportare i visitatori nel passato, per un indimenticabile tuffo nella storia. I restauri servirono anche a riparare i soffitti cassettonati, le statue presenti nella corte, la terrazza panoramica e le tele presenti nella Galleria dell’Eneide. Ciò che inaspettatamente emerse dai lavori, fu anche l’originario ingresso della galleria, che in principio poteva essere stato un via di fuga, e che fu poi utilizzato come cantina e deposito.

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Gli esterni

Come gli interni anche il giardino è stato completato nel 1718 ed è un eccellente esempio di giardino all’italiana, oltre a rimanere l’unico giardino settecentesco che sia ancora intatto in tutti i suoi particolari. Cinque terrazze sono ubicate sul versante sud del colle, accogliendo il giardino segreto e la grotta dei frati, aiuole con statue di Arlecchino e Pulcinella, una statua della dea Flora e alcune aiuole formali.
Altri punti di interesse del giardino sono i giochi d’acqua, i giardini degli agrumi, coltivati e custoditi in enormi vasi di terracotta, con una limonaia e anche una serra contenente piante secolari. Il comune denominatore al di fuori del palazzo è il verde, che la fa da padrone anche nell’ambiente circostante: totalmente immerso nella natura, l’edificio è circondato da ettari di boschi. Ad una breve distanza si trova anche un lago artificiale, e da una collinetta è possibile godersi la vista del mare.

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Specialità culinarie di Macerata


Macerata offre una vasta gamma di specialità culinarie. La prima è sicuramente il vino, collegato proprio al castello Buonaccorsi che ha al suo interno sotterranei contenenti botti di vino proveniente dai vigneti circostanti. Il vino rosso è sicuramente il fiore all’occhiello della gastronomia marchigiana e il RossoPiceno è diventato ormai l’emblema di Macerata.
Frutto invece della tradizione rurale sono i salumi come la lonza, la coppa e due tipi di salami come quello lardellato e il particolare salame ciauscolo (con alte percentuali di grasso), che ha come peculiarità la morbidezza, così da poter essere quasi spalmato. Anche la produzione casearia dà i suoi frutti, producendo deliziosi pecorini e ricotte, il tutto grazie agli allevamenti ovini.
I dolci tipici di Macerata sono i Cavallucci di Apiro e il Torrone di Camerino, oltre al miele dei Monti Sibillini.


Punti di interesse


La provincia di Macerata è famosa non solo per il Palazzo Buonaccorsi, ma offre un’ampia scelta di punti di interesse. Per gli amanti della natura il parco nazionale dei Monti Sibillini è l’occasione per organizzare percorsi turistici ed escursioni all’aria aperta e per godersi paesaggi mozzafiato. A pochi chilometri da Macerata è inoltre possibile visitare Recanati, in cui è possibile ripercorrere la vita e le opere del famosissimo scrittore italiano Giacomo Leopardi, visitando la sua casa, la piazza del sabato del villaggio e il colle dell’infinito, il cui nome deriva da una delle sue opere più famose.
Infine, per gli amanti di musica e arte, lo Sferisterio è una meta molto gettonata, un teatro che offre spettacoli di alta classe in un ambiente ottocentesco che incorpora gran parte del patrimonio artistico della città.